Tempus fugit
Sed fugit interea fugit irreparabile tempus, (Virgilio, Georgiche).
Avevano certamente ragione i latini quando sostenevano che il tempo fugge, in modo irreparabile e inevitabile. Se ci sediamo sulla riva di un torrente e guardiamo l'acqua scorrere ci rendiamo conto di quanto sia veritiero questo concetto, noi li, fermi nel tempo a guardare l'acqua del tempo che scorre. Ma se facciamo defluire tutta l'acqua di questo torrente in un bacino che poi defluirà a sua volta in una diga, allora a questo punto l' acqua sarà ferma ed il tempo pure con lei. Ma intorno a lei tutto sarà in movimento (alberi foglie animali selvatici noi stessi). Questo è ciò che io definirei un paradosso, da una parte ciò che si muove e dall'altra ciò che sta fermo. Oppure il tempo passa per tutti i due stati, quello fermo e quello in movimento. Si, è certamente così. Quello che però volevo asserire al termine di questo assurdo e sconclusionato ragionamento è che, in un certo qual modo, il tempo si può realmente fermare. Riusciamo a fermare il tempo quando fissiamo nel momento dell' osservazione un ricordo, uno qualsiasi, che ci riporti indietro nel tempo e che annulli il tempo trascorso con quello ancora da passare. Solo così, in questo modo, riusciamo a vivere un presente fuori dal passato e dal futuro. Un tempo fermo, immobile, preciso nella sua stabilità immota.
Quando due persone non si incontrano da tanto tanto tempo e provano un' attrazione già provata tanti anni prima e mai sopita, quando si rivedono, si prendono per mano, lentamente si avvicinano e si baciano, allora quel momento fatto di un bacio silenzioso e leggero come il battito d'ali di una farfalla ferma il tempo.
Se si riuscisse a fare viaggiare l'essere umano alla velocità della luce (cosa impossibile da farsi in quanto solo la luce può viaggiare alla velocità della luce) si potrebbe osservare che l'essere umano in questione risulterebbe fermo nello spazio e nel tempo diventando così immortale. Ma non è così, i processi biologici legati all'invecchiamento cellulare rimarrebbero tali e l'essere umano in questione invecchierebbe e fatalmente morrebbe come tutti gli altri esseri umani.
Il tempo ha una sua caratteristica particolare che lo contraddistingue da tutto quanto ci circonda: non è in vendita, non lo possiamo comprare, abbiamo la grande responsabilità di impiegarlo nel miglior modo possibile, una volta che è andato è andato e non ritorna più. Se abbiamo la possibilità di misurare il tempo in quanto tempo passato, possiamo riuscire a calcolare il tempo che ci rimane da vivere. No, non siamo Dio, solo lui può decidere quando dobbiamo abbandonare questa valle di lacrime. Noi possiamo solo affidarci alla statistica e, conoscendo l'età media prevista per un essere umano tipo, abbiamo la possibilità di farci un'idea e, di conseguenza, decidere se e quanto tempo sprecare. Perché non esiste essere umano che, seppur essendo in grado di pianificare il tempo a propria disposizione, non ne sprechi comunque una parte in sciocchezze o altre amenita.
Il tempo è un nemico traditore, possiamo passare il tempo a cercare di combatterlo, vincerebbe sempre lui e, in questo caso, è meglio farselo amico, se un nemico non lo puoi combattere fattelo amico, è l'unico modo che hai per vincere. La lotta contro il tempo è inutile, vincerebbe sempre lui.
C'è una grande differenza tra tempo sprecato e tempo impiegato, nel primo caso il tempo non lascerebbe traccia di sé e del suo passaggio, diversamente un essere umano che impiegasse del tempo in attività nobili (leggere scrivere suonare uno strumento ascoltare la musica andare in bicicletta ballare recitare riflettere meditare e tante altre cose ancora) potrebbe regalare un po' del suo tempo a chi, vicino a lui, ha la stessa visione del presente.
Non sono abituato a fare progetti, la mia progettualità arriva fino a quando andrò a dormire stasera, e quindi con il presente sono più pratico che con il futuro, passo il tempo a fare cose che diano un risultato nell'immediato, rimango però un po' tormentato dal passato pur sapendo che il passato non è altro che tempo che non ritorna più, vivo nella mia bolla della quale sono molto geloso in quanto è un posto dove ho il pieno controllo della situazione e mi piace pensare che in questa bolla il tempo si sia come fermato e che al tempo io debba rendere conto solo quando io da questa bolla debba uscire. Credo di non essere in grado di riuscire a non sprecare del tempo, il tempo che mi riporta nel passato è tempo sprecato in modo aprioristico, non riesco a gettare un colpo di spugna per cancellare eventi passati e, nello stesso tempo, nel passato mi crogiuolo, mi trattengo, ne rimango legato. Chissà, forse è proprio nel mio passato che risiedono gran parte degli anni che ancora mi rimangono da vivere. Dovrei averne ancora un po', almeno sotto un punto di vista statistico.
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