Io non ti perdono

“Io non ti perdono, io non riuscirò mai a perdonarti ciò che mi hai fatto.

Non riuscirò mai più a pensare a te come a qualcuno di cui potermi fidare, di qualcuno in cui credere, in cui riporre le mie speranze, le mie illusioni, i miei sogni. Hai preso le mie speranze, le mie illusioni, i miei sogni e nei hai fatto scempio.

Ieri ero prateria e oggi, grazie a te, sono deserto. Ero un cielo azzurro ed ora sono tempesta. Ero luce ed ora sono tenebre. Ero tutto ed ora non sono più nulla.

Non riuscivi a volare nel mio cielo ed invece di usare le mie ali per librarti con me hai preferito abbattermi, buttarmi giù. E poi lasciarmi lì, disteso a terra, nel fango della mia disperazione e solitudine. Della tua disperazione e solitudine.

Hai ghermito la mia semplicità e la mia ingenuità e le hai tramutate in diffidenza e sospetto. La fiducia in paura, la gioia in sofferenza, il riso in pianto.

Io ti ho armato la mano e tu, ripetutamente, con accanimento, mi hai colpito. E continui a colpirmi, ad entrare nella mia mente, ad impossessarti dei miei pensieri ingannandomi, assumendo forme così diverse dalla tua per rendere vano ogni tentativo di liberarmi di te, della tua ingombrante presenza. Ero musica ed ora sono rumore. Ero un sogno ed ora sono un incubo.

Io ti facevo addormentare, con le mie carezze ed i miei baci, tu continui a svegliarmi, con le tue assordanti risa di scherno e le tue mute parole di derisione. Ero presenza ed ora sono assenza. Ero un bambino ed ora sono un vecchio.

E più ti vorrei così distante da me, più vorrei che tu fossi davanti a me per rovesciarti addosso tutto ciò che tu mi hai rovesciato addosso. Perché non è giusto che tu possa pensare di cavartela così, impunemente. E magari colpire ancora, colpirmi ancora.

Ti leggevo per riempirmi di te ed ora devo scriverti per svuotarmi di te. Ti guardavo per dipingere il mondo di te ed ora devo tenere gli occhi chiusi per non vederti dappertutto. Con le mie mani suonavo la mia musica sulla tua pelle ed ora cerco una pace che solo il silenzio della tua pelle potrà farmi trovare.

Con te ho fermato il tempo ed ora tutto è troppo veloce per poter essere raggiunto.

No, io non posso perdonarti, io non posso perdonarmi, non posso dimenticare di essermi dimenticato di me per non aver voluto dimenticarti, aver reso possibile la tua esistenza attraverso la mia stessa esistenza. Ero amore ed ora sono odio.

Ero vita ed ora sono morte.”









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