Cambiamenti

Sono molto cambiato, soprattutto in questi ultimi anni in cui comincio a rendermi conto del fatto che gli anni ancora da vivere sono molti meno di quelli già vissuti. Quando mi guardo allo specchio mi vedo per quello che sono e non per quello che vorrei essere, facilmente divento malinconico, vorrei avere indietro i miei vent'anni per giocarmeli tutti un'altra volta per lanciare i dadi ancora e ancora. Se rifletto sul tempo passato mi accorgo che nel corso degli anni ci sono stati molti cambiamenti, il passaggio dall' età adolescenziale a quello della giovinezza e poi, a seguire, a quello della maturità. Se rimpiango gli anni della giovinezza è perché i miei vent'anni sono stati anni formidabili, bruciati come un fuoco inestinguibile e irripetibili nella loro incommensurabile gioia di vivere. Poi rifletto, penso che, al contrario, gli ultimi dieci/quindici anni della mia vita sono stati anni molto faticosi, funestati da diversi problemi di salute che hanno reso molto difficile vivere la mia vita.

Sono molto cambiato, le difficoltà della vita di tutti i giorni si sono sostituite alla leggerezza e alla vitalità che mi contraddistinguevano, mi rendevano spensierato e pieno di voglia di vivere. Negli ultimi anni ho passato molto tempo a guardare dentro di me, a cercare di diventare consapevole, di prendere gli anni del mio passato che rendono pesante il mio cammino e di buttarmeli alle spalle (chi vive nel passato muore un po' ogni giorno), adesso che so chi sono e cosa sono, che so, che sento dove vorrei stare e dove vorrei andare (se ancora fosse possibile andare da qualche parte). Ho molto passato alle mie spalle, vissuto molto in profondità (e d'altronde un uomo senza passato che uomo è?)

Guardo intorno a me, osservo chi mi circonda e mi rendo conto che esistono persone che compiono sempre gli stessi gesti, dicono sempre le stesse parole, sono schiave inconsapevoli delle proprie abitudini, dei propri modi di fare e di essere. Sono sempre uguali a sé stesse. Nel corso degli anni sono sempre riuscito a non farmi travolgere da quest' onda di mediocrità e di pressappochismo, ci sono riuscito grazie al fatto che ho avuto sempre interessi diversi e, grazie a questi interessi, sono riuscito ad ampliare i miei orizzonti e a diventare sempre più avvezzo ai cambiamenti.

Sono cambiato, sono molto cambiato. Nel mio cambiamento ha avuto un' importanza fondamentale il fatto che sono un diverso, che grazie al disturbo bipolare che l'universo mi ha regalato, molto spesso sono stato discriminato dal pregiudizio e dall'ignoranza di chi credeva e crede tuttora di avere a che fare con un problematico e non con un malato. La ristretta cerchia di amici che mi circonda sa che non è così, che è tutto il contrario di così, vede in me una risorsa e non una palla al piede, considerando le mia fragilità un pregio invece che un difetto. Ho imparato ad accettare il giudizio degli altri, di tenere in considerazione tutto ciò che poteva insegnarmi qualcosa e di lasciarmi scivolare addosso tutto ciò che poteva ferirmi, farmi del male. È soprattutto in questo che sta il cambiamento, nel riuscire a vedere le cose da diversi punti di vista, farsi un'opinione delle cose, acquisire spirito critico, andare oltre le cose, inventarsi nuove realtà per scappare da realtà che sono diventate scomode. Ho capito presto che solo la fantasia e l'invenzione avrebbero potuto salvarmi da una sterile omologazione ed è in quella direzione che sono andato, tutte le volte che l'ambiente che mi circondava mi stava stretto.

Sono cambiato, sono molto cambiato. Ho smesso di aver paura di chiedere aiuto agli altri, ho cominciato ad aprire il mio cuore, ad espormi completamente in prima persona al fine di scoprirmi per quello che sono, un universo da esplorare e non un mostro dal quale doversi difendere.

Il cambiamento, per chi sa guardare dentro di sé e mettere in discussione sé stesso, è un processo continuo e senza fine e può essere d'ausilio ad una rigenerazione di sé stessi e ad un rinnovamento soprattutto intellettuale che può, che deve essere condiviso con gli altri, un' evoluzione senza condivisione non porta da nessuna parte, siamo isole che fanno parte dello stesso mare, ed è in questo mare che si può, che si deve incontrarsi.


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